Sant'Antioco
di Bisarcio
XI - XII Sec. - Ozieri (Sassari)
L'Esterno
Nei
fianchi delle navate laterali, le maestranze,
probabilmente -come più voci asseriscono (v.
R.Serra, 1989)-
intesero rispettare le lisce murature preesistenti e
utilizzare quelle dell'edificio rimaste intatte e
solide, scampate quindi al catastrofico incendio ante
1090, riprendendo di fatto quell'essenzialità tipica
del romanico "arcaico". All'esterno
dell'edificio, sul lato Sud dove in prossimità
campeggia maestosa la massa dell'abside, troviamo
conferma all'ipotesi di un cambio di maestranze
avvenuto durante il periodo della ricostruzione della
cattedrale e - cosa probabile - dopo una temporanea
sospensione dei lavori.
Evidentemente alla maestranza lombarda, già
presente nella Sardegna settentrionale fra la seconda
metà del Sec. XI e agli inizi del Sec. XII, subentra
la maestranza di formazione pisana, apportando
all'impostazione strutturale e decorativa delle
varianti più consone ai propri modi, alle proprie
valenze stilistico-culturali. La
cattedrale di Bisarcio presenta il motivo delle
archeggiature, con inscritti eleganti rombi a doppio
rincasso e delle semicolonne addossate alla parete che
generate da un alto zoccolo a scarpa, ripartiscono lo
spazio della superficie semicircolare dell'abside in
riquadri abbondantemente allungati, di cui quattro si
presentano ciechi; quello mediano, per contro, è
traforato da una monofora a doppio strombo con
davanzale sporgente modanato.
Le paraste d'angolo delle testate delle navate
laterali dipartono così come le lesene dell'abside da
un alto zoccolo a scarpa.
Nell'ampio riquadro delimitato dalle sporgenze di
queste membrature si aprono, rispettivamente sui lati
delle testate delle navate laterali, due monofore
identiche alla sopra descritta.
Si
noti che l'apertura ricadente quasi sull'asse mediano
dei due riquadri ha escluso, di conseguenza, la
possibilità decorativa delle lesene, obbligando anche
il raccordo delle membrature verticali con l'inserto
di due archetti con peduccio per ogni testata. Il
frontone che chiude l'edificio sul lato orientale
conclude in alto con una plastica cornice a doppio
listello poggiata su mensole. Sugli angoli si
evidenziano le alzate delle paraste con la risvolta
delle cornici degli archetti dei fianchi e la luce
cruciforme che nel punto mediano trafora
la superficie liscia del frontone.
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